di Gabriele Piamarta

Continuando a parlare di riuso, oggi portiamo l’esempio di Ruota Libera, un’associazione roveretana nata nel 2012. Questa realtà ci è stata raccontata da Michele Pedrotti, attuale presidente di Ruota Libera che ha deciso, su consiglio di una collega che conosceva il suo passato da ciclista e il suo amore per le bici, di far nascere qualcosa legato a questa sua passione.

Riciclofficina

E quel qualcosa nasce eccome, con la fondazione di Ruota Libera, che fa partire subito un grande progetto: la “Riciclofficina”, una vera e propria officina per sole biciclette. Fortunatamente Michele aveva già gran parte del materiale per aggiustare le bici, soprattutto grazie al lavoro di rete e ai contatti, così l’associazione riesce a partire con tutto il necessario e poche spese. Ormai, dopo quasi 10 anni di esistenza, le cose sono cambiate: ora la “Riciclofficina” ha  a disposizione due set completi per sistemare le bici e grandi quantità di materiali, nuovi e non.

Foto di Elissa Capelle Vaughn da Pixabay

Ma di che cosa si occupa ora la “Riciclofficina”? Si riparano bici, con la possibilità, almeno in bassa stagione, di assistere e aiutare nel sistemare il proprio mezzo. Ma non solo: si recuperano anche pezzi da biciclette usate, si organizzano laboratori aperti al pubblico per insegnare a prendersi cura e a fare piccoli interventi di manutenzione sul proprio mezzo e infine si crea anche un bel gruppo di persone con simili ideali e passioni.

Ma perché noi di Vivila in 3D, che abbiamo come stella polare la sostenibilità, che orienta tutti i nostri articoli, parliamo della Riciclofficina di Ruota Libera? Non solo perché parliamo di riuso, ma anche perché con il loro progetto sono un esempio di sostenibilità in tutte le sue tre dimensioni:

Sociale: Le persone che lavorano presso la “Riciclofficina” sono persone che erano in difficoltà e avevano bisogno di imparare un mestiere: questo per loro è solo un punto di partenza, visto che una volta imparato il mestiere e apprese le giuste competenze l’obiettivo è quello di reinserirsi nel mondo del lavoro (anche grazie ai tirocini formativi presso una delle aziende partner del progetto).

Ma non è tutto, infatti Via Calcinari 7 – dove si trova  la Riciclofficina – è anche un punto d’incontro, dove sì, porto la bici ad aggiustare, ma anche dove  passo per fare due chiacchiere e conoscere nuove persone.

Foto di Cord Allman da Pixabay

Ambientale: Come dice il nome, la “Riciclofficina” ha come punto cardine il riciclo, infatti se possibile favorisce il recupero delle bici che ormai non circolano più, e il riuso di ogni pezzo salvabile. Ovviamente però si mette  in primo piano la sicurezza del ciclista, perciò quando un pezzo è troppo usurato o comunque ha finito il suo ciclo di vita, c’è anche la possibilità di farselo montare nuovo; e come se non bastasse, l’officina promuove ovviamente l’uso della bici, il mezzo più sostenibile di tutti.

Economica: Esatto, infatti una parte in buone condizioni, recuperata da una vecchia bici, garantisce un buon pezzo a un minor prezzo.

Ruota Libera però non è solo la “Riciclofficina”. Vedendo nel settore della ristorazione un possibile sbocco lavorativo, un anno e mezzo fa, infatti, acquisisce una gastronomia, alla quale dà il nome di ”Fiori di Zucca”. L’intenzione è quella di formare delle persone come aiuto-cucina, per aiutarle a reinserirsi nel mondo del lavoro; purtroppo l’anno abbondante di pandemia li ha messi a dura prova, speriamo che ora vada tutto per il meglio… Anzi, basta sperare: se passate da Rovereto, fate un salto da “Fiori di Zucca”!!!

Lascia un commento